Zichichi : “Troppi luoghi comuni sul clima. Qualcuno torni a scuola a studiare”

05/10/2021 - In questi giorni si continua a discutere animatamente di cambiamenti climatici e riscaldamento globale. È l’onda lunga del Fridays
for future, la serie di manifestazioni degli studenti seguaci di Greta Thunberg. E se i globalisti difendono a spada tratta la 16enne svedese con improbabili debunking o squalificando i suoi critici dando loro dei «nazisti», c’è anche chi tenta di argomentare contro i luoghi comuni del «gretismo». Tra questi c’è ad esempio Antonino Zichichi, fisico italiano di fama internazionale. Che, in un articolo sul Giornale, mette la Thunberg dietro la lavagna: «Greta non dovrebbe interrompere gli studi, come ha detto di volere fare, per dedicarsi alla battaglia ecologista, ma tornare nella sua scuola» a imparare quelle materie indispensabili per parlare di climate change.

L’importanza della matematica

Secondo Zichichi, infatti, Greta dovrebbe riprendere gli studi interrotti e, anzi, dire ai suoi compagni «che bisogna imparare la Matematica delle equazioni differenziali non lineari accoppiate e le prove sperimentali necessarie per stabilire se quel sistema di equazioni descrive effettivamente i fenomeni legati al clima». Come spiega sempre il fisico, «per risolvere i problemi climatologici è necessario studiare la Matematica delle equazioni differenziali non lineari e gli esperimenti da fare affinché questa Matematica corrisponda alla realtà. Altrimenti, si parla di clima senza affrontare i problemi legati al clima. È come se volessimo realizzare le invenzioni tecnologiche per avere la Televisione ignorando l’esistenza dell’Elettrodinamica quantistica».


Zichichi smonta Greta

A questo punto, Zichichi ci tiene a precisare che «cambiamento climatico e inquinamento sono due cose completamente diverse. Legarli vuole dire rimandare la soluzione. E infatti l’inquinamento si può combattere subito senza problemi, proibendo di immettere veleni nell’aria. Il riscaldamento globale è tutt’altra cosa, in quanto dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico. Non c’è la Matematica che permette di fare una previsione del genere».

Elena Sempione

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