Non si tratta della riforma di cui tanto si parla, ma di un insegnante virtuale, un avatar in grado di sostituire quelli in carne e ossa. Non si tratta neanche di fantascienza: la sostituzione dell’uomo con il robot potrebbe avvenire anche molto presto, addirittura nei prossimi dieci anni.
Esiste il primo esperimento
Le prime avvisaglie arrivano dalla Nuova Zelanda e sono pubblicate sul blog di Beppe Grillo. Dall’altra parte del Mondo, esiste già un docente virtuale: si chiama Will (un futuro impegnativo) e per il momento insegna la materia ‘Energia’ in tutte le sue fasi: cos’è, come viene prodotta, perché è importante, quanta ne esiste, come risparmiarla. L’esperimento è messo in campo, infatti, da una società fornitrice.
Gli studenti, ovviamente, devono essere dotati di dispositivi informatici, dai pc agli smartphone, passando per i vari tablet.
Non si esclude che l’esperimento del docente fatto di bit possa essere esteso prima o poi (più prima che poi) alle altre materie. Anzi, proprio come si legge nel blog di Beppe Grillo, “nel febbraio 2017, il futurista Thomas Frey ha predetto che l’apprendimento dai robot sarà un fatto comune nel 2031. Nel frattempo, l’esperto di educazione britannico Anthony Seldon pensa che i robot sostituiranno gli insegnanti umani entro il 2027“.
Scatta l’allarme
Anche la scuola, dunque, non è indenne dal fenomeno della sostituzione del lavoro umano con quello che è frutto delle nuove tecnologie. Ma se da un lato, nei paesi più avanzati, questo fenomeno potrebbe generare problemi occupazionali, in altre parti del mondo potrebbe risolverne altri legati alle carenze nel sistema educativo mondiale.
Il blog di Grillo si concentra sulla carenza di docenti nei paesi più difficili, dove non si riesce a formare una classe insegnante, quella già formata non si trasferisce con tanta facilità, oppure è trattenuta dal farlo per problemi linguistici.
Vantaggi e rassicurazioni
Infatti, sempre il blog di Beppe Grillo scrive: “Ma i paesi in via di sviluppo sono anche quelli in cui ci sono più nascite e gli unici in cui le classi aumentano invece di diminuire. In questo scenario i robot come Will potrebbero aiutare a colmare questa lacuna. Rispetto al costo di un insegnante umano, questi sistemi sono anche molto più economici e possono adattarsi allo stile di apprendimento di ogni singolo studente per aiutarli a raggiungere il loro potenziale. Parlano ogni lingua e conoscono ogni materia. Gli insegnanti digitali potrebbero fornire una serie di vantaggi, ma per ora non sono ancora così avanzati come servirebbero“.
Poi, solo all’ultimo paragrafo viene spezzata una lancia nei confronti dei docenti umani, ammettendo che l’istruzione di qualità è basata anche sull’interazione sociale tra docente e alunno. Questa caratteristica ancora non è fra quelle contemplate come punti forte del docente avatar. Ma si potrebbe aggiungere che molto dipenderà da quanto saranno bravi i programmatori informatici a colmare in dieci anni la carenza dei loro ‘umanoidi’.
https://www.orizzontescuola.it/docenti-nel-2027-potrebbero-essere-sostituiti-da-avatar/
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