Fase 2, saremo ''schedati'' se andremo da parrucchieri e ristoratori


Schedati' da parrucchieri e ristoratori. Si tratta di una delle novità che trapelano dal testo del nuovo decreto varato dalla Presidenza dei ministri nei giorni scorsi ed esecutivo a partire da lunedì 18 maggio.

La fase 2 non fa sconti a nessuno. Chi pensava che il nuovo re-start avrebbe comportato un 'rompete le righe' collettivo, sarà costretto a ricredersi. Liberi di circolare fuori dal proprio comune di residenza, rivedere gli amici e anche di frequentare i bar ma, attenzione, perché il monitoraggio della popolazione continuerà ad essere serratissimo. Al fine di evitare l'insorgenza di nuovi focolai epidemici, e garantire la riapertura in sicurezza delle attività, saremo tutti tracciati a dovere. Cosa vuol dire e che ne sarà della nostra privacy?
Tracciamento

Chi da domani si recherà da un parrucchiere, fosse anche per una spuntatina veloce ai capelli, dovrà fornire le proprie generalità all'atto della prenotazione (la regola vale anche per chi andrà al ristorante). I dati personali saranno raccolti all'interno di un registro - presumibilmente digitale - e conservati per almeno 15 giorni. Nello specifico, all'interno del database saranno annotati nome, cognome e recapito telefonico del cliente. Questo perché, qualora una persona dovesse contrarre il Covid, sarà compito del parrucchiere sincerarsi di contattare tutti coloro che il contagiato potrebbe aver incrociato in negozio il giorno del trattamento, oltre a provvedere ad un controllo per sé e i suoi aiutanti. Ma se il fine del monitoraggio è strategico, la gestione della privacy vacilla un po'. Insomma, dove finisce la riservatezza?

Nessun commento:

 


Post più popolari

AddToAny