Il mistero dei valori alti del Vesuvio e dei Campi Flegrei. L'intercettazione choc


Stanno per eruttare il Vesuvio o i campi Flegrei? Una strana telefonata all’attenzione della Procura di Napoli.
La conversazione è avvenuta, secondo i Corriere del Mezzogiorno, fra due ricercatori.  I due parlano di una questione piuttosto delicata che riguarda i dati pubblicati dall’Ingv dell’area dei Campi Flegrei. Per uno dei ricercatori, qualcosa non quadra. I valori “sono in aumento, stiamo in pressurizzazione, ci sono continui afflussi di magma – spiega PR – è vero quello che scrivono loro (INGV ndr) o scrivono stron***e?“.  

Sempre secondo il ricercatore, i valori in aumento dimostrerebbero che molto presto potrebbe verificarsi un nuovo bradisismo, forse peggiore di quello del 1982-84. Nell’intercettazione si dice anche: “Un abitante di Pozzuoli, guarda queste figure in cui la zona fu evacuata per rischio eruzione e poi dimmi se ti vedi le deformazioni, scopri che sono aumentate, tu guardi la parte geochimica e scopri che il flusso, il valore è divenuto tre volte tanto, senza sapere né leggere né scrivere e dimmi se loro non stanno dicendo che stanno vicino all’eruzione o no“.

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In buona sostanza, per lo studioso, i dati diffusi dall’Ingv sarebbero errati perché “hanno sbagliato una formula. E quindi quel grafico può salire o scendere: non c’è l’errore. Abbiamo visto che il termometro misura +/ 60 °C e per quello che mi riguarda tutte quelle cose potrebbero non essere acclarate scientificamente. La verità è che lui tiene 15 strumenti che non può far funzionare… Per me quello che scrive quello che dice il bollettino per me è scientificamente tutte stron***e“.  

Il colloquio continua: “Loro scrivono che: “stanno per eruttare” e questo mi dispiace. Però non lo dicono, lo scrivono in maniera criptica, di modo che il cittadino non capisce un “c … però loro si stanno parando il cu… dicendo io ve lo avevo detto. Stanno giocando in maniera poco corretta, omettendo la verità alla Protezione civile“. 

“Io fortunatamente sono scienziato, per me non sta succedendo niente, però le figure che mettono indicano che sta succedendo… Io l’ho scritto al presidente e al Dipartimento di Protezione civile… riunitevi, prendete una posizione perché se ha ragione il bollettino Ingv Campi Flegrei voi dovete evacuare la zona perché stiamo per eruttare, capisci che voglio dire…Io l’ho scritto a loro e chiaramente non mi hanno risposto”. 


I ricercatori dell’INGV devono aver letto gli articoli sensazionalistici che parlano di allarme e paura. Infatti sul sito INGV è disponibile una nota in cui i professionisti che lavorano tutti i giorno attorno al super vulcano smentiscono categoricamente le voci apparse online, in particolare l’articolo del Corriere del Mezzogiorno in cui due presunti ricercatori (non facenti parte del progetto) dicono che esistono strumentazioni “parcheggiate” e non utilizzate per controllare gli stati del magma.

Ecco cosa hanno risposto i ricercatori INGV : “In relazione all’articolo apparso in data odierna, 25 ottobre, sul quotidiano “Corriere del Mezzogiorno, edizione Campania” dal titolo “Osservatorio, strumenti lasciati in deposito. Buchi nella rete che sorveglia i vulcani”, il direttore della Sezione di Napoli – Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OV-INGV), Francesca Bianco, smentisce categoricamente il contenuto e dichiara quanto segue:

“Non corrisponde al vero l’esistenza di strumentazione mai entrata in funzione; la strumentazione acquistata con finanziamenti regionali e del MIUR, in particolare con i fondi dei progetti “Vulcamed” e “Sistema”, risulta installata e pienamente utilizzata. Tutta la strumentazione acquisita con il progetto “Sistema” è stata installata da tempo a Ischia e nei Campi Flegrei con il potenziamento della Rete GPS (7 nuove installazioni), del monitoraggio termico ad immagine (una nuova installazione), del monitoraggio geodetico (con 2 riflettori per satelliti), del monitoraggio ad immagine remoto (2 droni) e del monitoraggio della CO2 con termocamera portatile. Inoltre, è stata realizzata la duplicazione minimale dell’infrastruttura informatica e telematica della sala monitoraggio OV-INGV presso la SORU-RC (Sala Operativa Regione Campania).


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Il Progetto Vulcamed ha permesso di acquisire strumentazione sismica sia per le reti permanenti che mobili: con quelle permanenti (poco meno di 50) si è potenziato il monitoraggio delle aree vulcaniche campane; quelle mobili, inclusi gli array sismici, si usano per campagne di misura, esperimenti o in caso di emergenze. Il Progetto Vulcamed ha permesso anche il potenziamento strumentale delle reti geodetiche (17 installazioni); termiche IR (infrarosso 3 installazioni); infrasoniche (4 installazioni) nonché dei Laboratori Geochimici e Petrologici. La predetta strumentazione risulta installata e pienamente utilizzata.

L’unica strumentazione non utilizzata e attualmente collocata nei laboratori dell’OV-INGV è quella di riserva, oltre quella in manutenzione. Gli strumenti geoelettrici, magnetotellurici, di sismica, vengono regolarmente usati per campagne periodiche ed esperimenti. In relazione, invece, ai Progetti realizzati illo tempore, ossia tra gli anni 2013 e 2015, il Direttore della Sezione di Napoli OV-INGV risultava essere il Dott. Giuseppe De Natale.

Si rappresenta, inoltre, come l’impossibilità di accedere alla Solfatara non possa essere in alcun modo ascrivibile a inadempienze dell’OV-INGV che continua a monitorare l’area grazie ai sensori dell’Istituto che trasmettono i relativi segnali al Centro di Monitoraggio. Infine, è bene evidenziare come il Vesuvio ed i Campi Flegrei risultino universalmente riconosciuti, dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale, come i due tra i vulcani più monitorati al mondo”. Sarà la procura a stabilire come stanno effettivamente i fatti.

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/-il-Vesuvio-campi-Flegrei/

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