16/08/2022 - Il World Economic Forum è un po’ preoccupato. Le opinioni non approvate ufficialmente da loro stanno diventando sempre più popolari e i censori online non riescono a tenere il passo con milioni di persone che diventano sempre più consapevoli dell’attuale disastro sociale ed economico e parlano sempre più liberamente. I motori di censura impiegati dalle piattaforme Internet si sono rivelati piuttosto stupidi e incapaci. Le persone osano persino lamentarsi del World Economic Forum, e questo è ovviamente inaccettabile!
L’autrice del WEF, Inbal Goldberger, ha quindi proposto una soluzione: raccogliere informazioni al di fuori delle piattaforme da “milioni di fonti” per spiare le persone e le nuove idee, man mano che si formano, e poi unire queste informazioni per “decisioni di rimozione dei contenuti” inviate alle “piattaforme Internet”. Ecco un estratto:
Per superare le barriere delle metodologie di rilevamento tradizionali, proponiamo un nuovo quadro: piuttosto che affidarsi all’intelligenza artificiale per il rilevamento su scala e agli esseri umani per esaminare i casi limite, è fondamentale un approccio basato sull’intelligenza.
Introducendo l’intelligenza umana, multilingue e al di fuori delle piattaforme, negli insiemi di apprendimento, l’IA sarà in grado di rilevare abusi nuovi e sfumati su scala, prima che raggiungano le piattaforme tradizionali. L’integrazione di questo rilevamento automatizzato più intelligente con l’esperienza umana per esaminare i casi limite e identificare i falsi positivi e negativi, per poi alimentare questi risultati nei set di riferimento, ci consentirà di creare un’IA con l’intelligenza umana incorporata. Questa IA più intelligente diventa sempre più sofisticata a ogni decisione di moderazione, consentendo alla fine un rilevamento quasi perfetto, su scala.
Di cosa si tratta? Cosa c’è di nuovo?
Il modo in cui viene effettuata la censura al giorno d’oggi è che ogni piattaforma Internet, come Twitter, ha un proprio team di moderazione e un motore decisionale. Twitter guarda solo ai tweet di uno specifico utente di Twitter, quando decide se cancellare un tweet o sospendere il suo autore. I moderatori di Twitter NON guardano Gettr o altri siti web esterni.
Quindi, ad esempio, l’utente @JohnSmith12345 potrebbe avere un account Twitter e rispettare scrupolosamente le regole di Twitter, ma allo stesso tempo avere un account Gettr dove pubblica messaggi anti-vaccini. Twitter non potrebbe sospendere l’account di @JohnSmith12345. Questo non è più accettabile per il WEF, che vuole mettere a tacere persone e idee, non singoli messaggi o account.
Questo spiega perché il WEF deve andare oltre le principali piattaforme Internet, per raccogliere informazioni su persone e idee in ogni altro luogo. Questo approccio consentirebbe loro di sapere meglio quale persona o idea censurare – su tutte le principali piattaforme contemporaneamente.
Vogliono raccogliere informazioni da “milioni di fonti” e addestrare i loro “sistemi di intelligenza artificiale” a individuare i pensieri che non gradiscono, per prendere decisioni di rimozione dei contenuti da trasmettere a Twitter, Facebook e così via. Si tratta di un cambiamento importante rispetto allo status quo in cui ogni piattaforma decide cosa fare in base ai messaggi pubblicati solo su quella specifica piattaforma.
Quindi per ciascuno di voi, anzi di noi, si valuterebbe l’insieme delle fonti e, sulla sua base, si prenderebbe la decisone di cancellarci o meno, anche se apparentemente vi siete comportati in modo perfettamente corretto.
Sembra una folle teoria cospirativa dell’inferno: Il WEF che raccoglie informazioni su tutti, ovunque, e poi dice a tutte le piattaforme quali post rimuovere, basandosi su un motore AI decisionale globale che vede tutto e può identificare singole persone e idee al di là di qualsiasi piattaforma.
Se qualcuno dicesse mai che questa ipotesi è contemplata, probabilmente penserei che questa persona è pazza. Sembra una fantasia tecnologica malata. Purtroppo, questa follia è reale ed è contenuta in una proposta di ordine del giorno del WEF, pubblicata ufficialmente nella sezione “Agenda WEF” del loro sito web. E il WEF non sta scherzando.
tutto questo è coerente con la normativa recentemente introdotta nel DSA voluto fortemente dalla Commissione Europea, ovviamente su mandato di qualcuno, che vuole le piattaforme succubi dei cosiddetti “Trusted flaggers”, segnalatori particolari e potenti. Esattamente come il WEF.
A.I.
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lambda