L’Università del Texas ha appena pubblicato i risultati della ricerca sugli effetti a lungo termine della marijuana sul cervello umano
Nella guerra alla droga che ancora infuria in più paesi, la conoscenza degli effetti a lungo termine che la marijuana ha sul cervello umano, è una questione cruciale per la sua legalizzazione. Anche se l’alcol rimane legale nonostante i cumuli di prove sui pericoli del suo uso a lungo termine, la lotta per rendere la marijuana libera e disponibile, sia per quanto riguarda le sue proprietà mediche (specialmente quella di uccidere selettivamente le cellule tumorali) che l’uso non-medico, è spesso ferma a causa delle varie domande riguardanti gli effetti che la marijuana ha sull’utenza ricreativa.
Per fortuna, il dibattito può finalmente basarsi sull’evidenza scientifica, in quanto, i ricercatori della University of Texas hanno appena pubblicato i risultati della loro ricerca sugli effetti a lungo termine che la marijuana ha sul cervello (http://www.brainhealth.utdallas.edu/blog_page/study-shows-marijuanas-long-term-effects-on-the-brain).
La ricerca ha contribuito a sfatare il mito che l’uso della marijuana abbassi il Quoziente Intellettivo (http://www.washingtonpost.com/blogs/wonkblog/wp/2014/10/22/no-marijuana-use-doesnt-lower-your-iq/) ed, inoltre, fornisce ulteriori prove sul ruolo potenziale della marijuana nella lotta contro il morbo di Alzheimer.
La ricerca ha rivelato che la prima insorgenza d’uso regolare della marijuana, porta ad una maggiore connettività strutturale e funzionale del cervello. Aumenti significativi di tale connettività, appaiono già da quando l’individuo inizia ad utilizzare la marijuana. I risultati mostrano che la severità di utilizzo è direttamente correlata alla maggiore connettività.
Anche se questi risultati dovranno essere confermati dalla ricerca su un campione più ampio (questa si è basata su circa 100 partecipanti), i risultati preliminari sembrano essere molto promettenti.
Questi risultati oltre a dimostrare che la marijuana ha proprietà ansiolitiche e antidepressive, rivela che i cannabinoidi effettivamente promuovono la crescita delle cellule del cervello (neurogenesi) anche negli adulti (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1253627/).
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