A ormai diversi giorni dal risveglio del vulcano Agung (Indonesia), i vulcanologi hanno evidenziato che all’interno del suo cratere è in formazione un domo di lava.
Il ritmo di crescita di questa struttura è vertiginoso: circa 10 milioni di metri cubi in pochi giorni. Attualmente, il suo volume è di 30 milioni di metri cubi e gli studiosi stimano che nel giro di qualche settimana potrebbe arrivare a riempire completamente il cratere del vulcano. L’estrema pericolosità della situazione è legata al fatto che questa cupola di lava funge da tappo, impedendo ai gas di fuoriuscire e, quindi, favorendo l’aumento della pressione interna. La nascita e crescita di questa struttura è legata al fatto che il magma che alimenta l’Agung è ricco in silice e, quindi, molto viscoso. Questa situazione è tipica degli stratovulcani (lo stesso avvenne per il Mount St. Helens, ad esempio) in un contesto di subduzione tra due placche tettoniche (in questo caso, quella Australiana e quella della Sonda), e che sono in grado di dare vita a violente esplosioni, che saranno tanto più potenti quanto più tempo passerà dalla formazione del domo lavico. Al momento, nessuno è in grado di affermare con certezza che l’eruzione avverrà. Tuttavia, il rischio è elevato e quindi la situazione è costantemente monitorata dalle entità preposte.
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