Da nota che in entrambi i casi, quello spagnolo e quello americano, non si parla mai di menzogna o di notizie non vere o di qualunque cosa esprima il rapporto fra idee e realtà, ma tutto rimane dentro l’ambiguo concetto di disinformazione che in sostanza significa informazione non conforme a quanto stabilito dalle autorità. Per questi signori ha poca o nessuna importanza che che molte notizie e tesi classificate dai fact-checker come fake news durante la “pandemia” si siano poi rivelate veritiere e siano addirittura diventate scienza ufficiale: il problema non è affatto questo, è che qualsiasi informazione vero o falsa, evidente o fasulla che non si accordi con la narrazione generale è di per sé un attentato al potere. Del restio è ovvio che quando questo vive totalmente dentro realtà costruite o fasulle come possono essere la pandemia, i vaccini miracolosi, la Russia che vuole invadere l’Ucraina o la folle ideologia della Co2, il dissenso anche in puri termini accademici diventa molto più pericoloso tanto che come scrive il succitato dice il bollettino della sicurezza potrebbe facilmente “intensificare le tensioni sociali al fine di seminare discordia e minare la fiducia del pubblico nelle istituzioni statali. Potrebbero fomentare disordini che potrebbero potenzialmente ispirare atti di violenza”. Insomma le istituzioni potrebbero dirci che gli asini volano e tentare di smentire questo si configurerebbe come un attentato contro il potere costituito e come pericolosa disobbedienza che mina la fiducia nelle autorità.
Io francamente non so se mai riusciremo ad uscire da questa fase, ma di certo gli idioti che si risentono se si vuole paragonate tutto questo alle più feroci dittature, potrebbero facilmente accertare che tutto questo, ovvero la insindacabilità delle tesi e dell’informazione del potere, è una delle caratteristiche peculiari dei sistemi totalitari. La democrazia o anche il fantasma di questa non c’entrano ormai più nulla in queste derive e che questo sfascio completo delle libertà più elementari, compresa quella di informazione, di parola e di espressione che vengono fatte passare grazie a una presunta emergenza. La cosa stupenda è che questa sottrazione di democrazia viene fatta passare con il pretesto che la disinformazione può mettere in pericolo la democrazia. Ma la democrazia non sarebbe quella dove c’è la libertà di esprimere la propria opinione. O è solo solo una parola vuota con cui ceti politici rimbecilliti e corrotti possono giocare?
https://ilsimplicissimus2.com/2022/02/14/se-pensi-sei-un-terrorista/
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