Geoingegneria, le 15 domande al biologo Giorgio Pattera.

La domanda prima non può che essere ovvia per chi non la conosce, chi è Giorgio Pattera?


Giorgio Pattera è nato a Parma il 20 maggio 1950.
TITOLI di STUDIO:

- Diploma di Maturità Classica (Liceo-Ginnasio Statale <<G.D.Romagnosi>>; Parma, 1969)
- Diploma di Tecnico di Laboratorio di Indagini Cliniche (Ospedali Riuniti di Parma, 1975)
- Certificato d’Idoneità di Tecnico di Laboratorio Coordinatore (Liv. VII) c/o l’Istituto
- Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia (Brescia, 1990)
- Diploma di Laurea in Scienze Biologiche (Università degli Studi di Parma, 1990)
- Diploma di Abilitazione all’Esercizio della Professione di BIOLOGO (Università degli Studi di Parma, 1992)
- Iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi – Elenco Speciale n.° 006792 (Roma, 1995)
Nel 1988 riceve dal Prefetto di Parma il Decreto Provinciale di Guardia Ecologica Giurata Volontaria e nel 2000, ottiene il riconoscimento dell’Assessorato Regionale Ambiente dell’Emilia-Romagna, per la permanenza ultradecennale nel volontariato del Servizio di Vigilanza Ecologica.
Dal settembre 2004 è iscritto all’Albo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti di Bologna.
Ha iniziato l’attività lavorativa all’Istituto di Microbiologia dell’Università Cattolica “S.Cuore” di Roma, presso il Policlinico “GEMELLI” e successivamente come Tecnico di Laboratorio c/o Ospedale Civile di Fidenza.
Infine ha prestato servizio per oltre 35 anni presso i Laboratori d’Analisi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, con la qualifica di Tecnico d’Indagini Bio-Mediche. In un secondo tempo è stato distaccato nella Direzione Sanitaria dell’Ospedale “Maggiore”, ove ha ricoperto la funzione di Capo-Tecnico Coordinatore...



1) In che maniera la curiosità intrinseca di uno scienziato ha poi innescato il dovere di affrontare verità scomode?

Seguendo i canoni galileiani: se un fenomeno si manifesta oggettivamente, anche se non può essere IMMEDIATAMENTE inquadrato nei processi fino a quel momento conosciuti, va comunque seguito e studiato, fino ad individuarne le caratteristiche: come si forma, quando si forma, perché si forma. In caso non si tratti di fenomeno naturale, ma di derivazione antropica, occorre anche chiedersi “cui prodest”. Si deve rifuggire dal comune pensiero “Non so spiegarlo, ma non posso ammetterlo: quindi NON ESISTE, non può esistere…”; il tutto, “pro domo mea”…

2) Come ha conosciuto il fenomeno scie chimiche?

Ritengo che la precipua dote dell’Uomo di Scienza sia l’Umiltà (da non confondere col servilismo), pertanto voglio e devo essere sincero: casualmente. O meglio, ascoltando un osservatore che si era accorto, prima di me, della realtà apparentemente inspiegabile del fenomeno. Non per nulla insegnava Epitteto che l’Uomo ha due orecchie ed una sola bocca: deve ascoltare molto e parlare solo quando è sicuro di ciò che dice…; aforisma del tutto sconosciuto ai Sigg. disinformatori & negazionisti…

3) In che termini si può oggi affermare che le scie chimiche esistono, quali sono le prove, indiziarie o meno, che suggellano l’affermazione?



Oggi, a quasi trent’anni dalle prime “aerosolizzazioni”, parlare di “prove” è diventato inutile: forse perché ce ne sono troppe, subdolamente frammischiate a perfetti artefatti (opera di prezzolati nullafacenti, nonché seguaci del motto “Ad usum Delphini”), oppure perché ce ne sono poche, di quelle che i “Soloni” vorrebbero avere da noi? Ad entrambe le ipotesi la risposta è una sola: “Non c’è peggior sordo di chi non vuole intendere”. 


Ma se tralasciamo, solo per un attimo, la Filosofia (che, vorrei ricordare, nell’originaria accezione greca significa “amore per la conoscenza” = tutto un programma, ormai abbandonato in quanto considerato “giurassico”), le prove “provate” sono talmente tante che ci vorrebbe un elenco telefonico per catalogarle tutte. 
Ma allora dov’è il problema, si chiederà il benpensante di turno? L’unico problema è che non le hanno prodotte “loro”, dove il pronome personale assume la consueta dote di ogni verticismo: l’arroganza dell’intangibilità! “Ipse NON dixit, inde NON est!”, che oggi si tramuta in “NON visto in TV!”.


4) Quali sono le risposte degli organi istituzionali e degli ambienti scientifici rispetto alle denunce dei ricercatori? Perché molti ambienti scientifici rifiutano di affrontare l’argomento?



Inizio dalla seconda parte della domanda: avete mai sentito pronunciare dai nostri nonni la frase “…hai ragione, ma fallo/non farlo per il QUIETO VIVERE…”? Se preferite, questa è più moderna: “Principale, per carità, non mi licenziate: tengo moglie e cinque figli…!”.



Alla prima parte rispondo (come non si dovrebbe fare) con un’altra domanda: dato per scontato da parte “loro” (On. Matteo Renzi, RAI 3, 10/12/13) che chi crede e/o sostiene la “complottistica” delle chemtrails deve essere sottoposto ad un T.S.O., CHI e PERCHE’ continua a minacciare, intimidire pesantemente e compiere attentati nei confronti di esponenti dell’establishment “ufficiale”? 
Qualche esempio? 
Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze (2009); Magistrato Paolo Ferraro, 2012; Assessore all’Ambiente del Comune di Viadana, 2013. Nessuno di questi è stato rimosso dall’incarico, nonostante i “suggerimenti” di Renzi… Beh, se questi “amministratori” sono pazzi, come i complottisti, non c’è da stupirsi se l’Italia è in declino… O forse Renzi finge di non sapere “qualcosa” di diverso…?

Una serie di pdf da consultare:


5) Allo stato attuale delle cose che percezione ha Giorgio Pattera rispetto alla gente, vede una maggiore coscienza oppure una totale cecità al fenomeno?

Onestamente, da quando ho iniziato ad occuparmi della divulgazione, devo riconoscere che la gente ha acquisito una maggiore consapevolezza intorno al problema. Purtroppo però la cosiddetta “massa critica” è ancora lungi dall’essere raggiunta; ma quel ch’è più disarmante non è tanto l’incredulità o l’indifferenza, quanto la rassegnazione, da una parte, mentre dall’altra, allorché si invita la gente ad agire, pur nella legalità, sorgono spontanei mille alibi: “…non ho tempo… ma io da solo non riuscirò mai ad ottenere nulla… ci devono pensare i nostri governanti”, ecc.

6) Qual è lo scopo delle scie chimiche, a cosa servono?

Ovviamente ci sono due versioni: quella “ufficiale” (sì, avete capito bene: ormai le “istituzioni” sono state talmente smascherate che non provano più a negare, ma ammettono gli aerosol per scopi “utili”):
e quella “criptata”, che si intuisce facilmente, come l’albero, dai “frutti” che rilascia nell’ambiente. Da iniziali scopi di carattere militare (camuffati dall’obsoleta dizione “a salvaguardia della sicurezza nazionale” o “antiterrorismo”), formalmente indicati come “implementazione dei segnali e trasmissioni in radiofrequenza – radar – TV – satellitari”, in sinergia col progetto HAARP, si è passati ad una seconda “lettura” (il controllo della climatologia a livello locale e la modifica degli eventi meteo), poi ad una terza (la schermatura dell’irradiamento solare, per limitare l’effetto serra ed il surriscaldamento del Pianeta). Qui mi fermo, perché non si sono ancora auto-accusate le multinazionali della chimica, della genetica, della farmacologia…, insuperabili maestre nell’assalto alla diligenza (un piano di volo con cinque scopi diversi costa cinque volte meno…).

7) Quali sono le sostanze impiegate, come e per quanto tempo rimangono sospese in aria?



Alluminio, bario, manganese, quarzo, stronzio, titanio, zolfo (solo per citare i più comuni), tutti a livello di nano-cristalli, sia come individui chimici che composti (sali).



A questi vanno aggiunti i “polimeri”, che servono per mantenerli in sospensione il più a lungo possibile. 


L’aerosol staziona in troposfera da alcune ore a più giorni, in dipendenza dalle correnti in quota, fino a stratificarsi in “innocue velature”, simili a nebbia alta, che ricoprono il cielo ed oscurano il sole.




8) Queste sostanze che effetto hanno nel momento della ricaduta, inquinano? in che termini?

Tutti gli elementi citati, estranei alla composizione della troposfera in percentuali massicce, sono da considerarsi pericolosi per la salute umana e animale, sia quando sono ancora in sospensione nell’aria (per inalazione diretta), sia quando ricadono al suolo, specie se veicolati da precipitazioni (pioggia, neve), che li fanno penetrare nelle falde freatiche alimentanti gli acquedotti.

pdf da consultare:


9) Rispetto all’uomo, alla natura, possono innescare o stimolare malattie?

Senza voler fare terrorismo psicologico, la risposta è SI’: ma non la danno i “complottisti”, bensì i medici. L’accumulo di alluminio genera l’Alzheimer e l’autismo; il bario la SM (sclerosi multipla), la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e la BSE (encefalopatia spongiforme bovina):





alcuni pdf da consultare:





10) Avete dati di correlazione fra zone irrorate e aumento delle patologie?

La compilazione delle epidemiologie localizzate sul territorio nazionale è compito istituzionale delle ASL, che ovviamente si guardano bene dall’ipotizzare come possibile concausa delle suddette patologie il fenomeno delle chemtrails, che “ufficialmente” non esiste. Nonostante questo, recentemente un quotidiano non “schierato” editorialmente ha pubblicato un’indagine molto seria e preoccupante:

pdf da consultare:


11) Sappiamo che le scie chimiche sono di genesi militare, ma ormai coinvolgono anche voli civili, per quale ragione le compagnie aeree civili hanno acconsentito a nebulizzare?

Quando il “cost” è troppo “low”, i valori aggiunti sono i serbatoi sotto le toilettes…:

pdf da consultare:



12) Da un punto di vista legale, in Italia o in Europa, non esiste normativa da impugnare?




Finora abbiamo ottenuto solo un… pugno di mosche, grazie alla connivenza, complicità e sudditanza militar-politico-economica da parte dell’Europa, che, come l’Italia, è una colonia della NATO. Nel 1998 era già stata presentata una petizione all’Europarlamento = nessuna risposta. Nel 2013, a proprie spese, i rappresentanti di quasi tutti i Paesi comunitari sono tornati a Bruxelles (me compreso), per alzare la voce su questo argomento: basta promesse (= prese in giro), vogliamo risposte ed azioni. Quali ? Non mi faccio troppe illusioni…

pdf da consultare:





13) Tutti i paesi subiscono irrorazioni o alcuni hanno questo “privilegio” in maniera particolare? In base a cosa viene scelto un paese invece di un altro?






Chi detiene il potere, lo esercita come, dove e quando vuole. L’intento criminale prevede l’irrorazione totale (Giappone compreso), l’ultima Caporetto è stata la Svizzera, un tempo “oasi felice”, ora non più: come recitava uno spot televisivo, “i soldi non hanno identità, ma fanno comodo a tutti”…

pdf da consultare:


14) Quali saranno le prossime mosse dei ricercatori in questo campo?

Utopia (ma non troppo): imitare lo Sceriffo canadese, che minacciò di sparare col fucile da caccia al cinghiale (portata oltre 1 km.) contro quei velivoli, privi di livrea identificativa, che ogni giorno sorvolavano radenti la sua cittadina, irrorandola di sostanze che fecero ammalare buona parte della popolazione, specie anziani e bambini… Miracolo, gli aerei non passarono più per qualche tempo; poi… che lo Sceriffo abbia esaurito i proiettili?

15) Come tradizione l’ultima domanda lascia pieno campo libero, la parola a Giorgio Pattera.
Ma, scusi, a Lei (che ha il telefono controllato e viene considerato “fuffologo = venditore di fuffa” dai colleghi-comparse nel film “Per qualche cattedra in più…”), chi glielo fa fare, tutto questo?

L’insegnamento di Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci ”.

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